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Endometriosi e gonfiore: quando la pancia diventa endo belly

Endometriosi e gonfiore: quando la pancia diventa endo belly

Chi convive con l’endometriosi lo sa bene: ci sono giorni in cui la pancia sembra “esplodere” da un momento all’altro. Non è un semplice gonfiore da pizza o da ciclo: è endo belly, e può far sentire il corpo come un palloncino che non si sgonfia più.
Oltre al fastidio fisico, spesso c’è anche il peso emotivo — quello sguardo allo specchio che cambia, i vestiti che non si chiudono, la sensazione di non riconoscersi.

Cos’è l’endo belly

Il termine endo belly indica il gonfiore addominale estremo e improvviso che colpisce molte persone con endometriosi. Può comparire all’improvviso, durare ore o giorni e far sembrare la pancia gonfia come in una gravidanza avanzata.
Non è solo una questione estetica, ma il risultato di una serie di meccanismi complessi, tra cui:

  • Infiammazione cronica a livello pelvico e intestinale.

  • Coinvolgimento del tratto gastrointestinale, con adesioni, noduli o endometriosi intestinale.

  • Alterata motilità intestinale, con episodi di stitichezza o diarrea.

  • Ipersensibilità viscerale, che amplifica la percezione del dolore e del gonfiore.

  • Fattori alimentari, che possono accentuare i sintomi.

In poche parole: non è “solo pancia gonfia”, ma una vera e propria risposta del corpo a un’infiammazione sistemica.

Cosa si può fare

Non esiste una bacchetta magica, ma un insieme di strategie personalizzate può aiutare a ridurre frequenza e intensità degli episodi.

1. Un approccio medico su misura

La prima tappa è una valutazione ginecologica e multidisciplinare. In base al tipo di endometriosi, possono essere indicate:

  • terapie ormonali o farmacologiche per ridurre infiammazione e dolore,

  • o, nei casi più severi, interventi chirurgici mirati.

2. Alimentazione che aiuta (e non gonfia)

Il cibo non “cura” l’endometriosi, ma può essere un alleato prezioso.

  • Meglio ridurre alimenti che fermentano o irritano (legumi non decorticati, latticini, glutine se sensibili, cibi industriali).

  • Preferire pasti semplici, digeribili, ricchi di fibre solubili e verdure ben cotte.

  • In alcuni casi può essere utile una dieta low FODMAP, ma sempre con la guida di un nutrizionista.

3. Muoversi con dolcezza

L’attività fisica aiuta a riattivare la motilità intestinale e ridurre la tensione addominale.
Sì a camminate, yoga, pilates e respirazione consapevole.
Meglio evitare, invece, gli allenamenti ad alto impatto nei giorni “no”: non serve strafare, serve ascoltare.

4. Riabilitazione pelvica: la grande alleata

Il pavimento pelvico è spesso coinvolto nell’endometriosi e può diventare iperattivo o teso.
Un percorso fisioterapico dedicato aiuta a:

  • migliorare il rilassamento e la mobilità della zona,

  • ridurre il dolore,

  • imparare tecniche di respirazione utili anche contro il gonfiore.

5. Stress, l’invitato indesiderato

Lo stress non “causa” l’endometriosi, ma può amplificarne i sintomi.
Mindfulness, respirazione, rilassamento guidato o semplicemente prendersi momenti di pausa aiutano a calmare il sistema nervoso e, di riflesso, anche l’intestino.

L’endo belly non è una “fissa”, non è “solo aria”, e non è colpa tua.
È uno dei sintomi più impattanti dell’endometriosi — fisicamente, ma anche emotivamente.
Riconoscerlo per quello che è, e affrontarlo con un approccio globale (cura medica, alimentazione consapevole, fisioterapia pelvica, gestione dello stress) significa restituire al corpo la possibilità di stare meglio.

Non si tratta di sopportare il gonfiore, ma di imparare a gestirlo con gli strumenti giusti.
Perché la pancia può gonfiarsi, ma la fiducia in sé non deve mai sgonfiarsi.

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