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Attività dannose per il pavimento pelvico: insospettabili abitudini che lo mettono KO!

Scommettiamo che del tuo pavimento pelvico ti ricordi solo quando qualcosa non funziona? Una risata che finisce con una piccola perdita, una sensazione di peso “lì sotto”, o un fastidio che non riesci a spiegarti. Eppure, il pavimento pelvico è sempre lì, silenzioso ma fondamentale, a sostenere una bella parte della tua qualità di vita.

Cos’è, esattamente? È un gruppo di muscoli e tessuti che si trova nella parte bassa del bacino e sostiene organi come vescica, utero o prostata e intestino. Serve per mantenere la continenza, supportare la funzione sessuale e contribuire alla postura. E no, non è “una roba che riguarda solo le donne”.

Il problema? Lo mettiamo in difficoltà ogni giorno, spesso senza accorgercene. Ecco le abitudini più comuni che lo mettono KO, anche se sembrano innocue.

1. Sollevare pesi senza pensarci troppo

Dalla spesa ai bambini in braccio, passando per i bilancieri in palestra: ogni volta che sollevi un peso senza attivare l’addome profondo e il pavimento pelvico, aumenti la pressione sull’area pelvica. E sai chi paga il conto? Proprio quei muscoli, che si ritrovano compressi verso il basso. Ripetuto nel tempo, questo sforzo può portare a un indebolimento, con conseguenze come incontinenza o prolasso.

2. Tosse, stipsi e starnuti: i microtraumi nascosti

Hai presente quando tossisci per giorni a causa di un’influenza o spingi forte in bagno perché sei stitico/a? Ecco, ogni spinta è una micro-sollecitazione per il pavimento pelvico. Se diventano frequenti, possono compromettere l’equilibrio muscolare e causare fastidi anche importanti.

3. Stare seduti male per ore

Passare troppo tempo seduti, magari su una sedia scomoda e con la schiena curva, influisce negativamente sulla funzionalità del pavimento pelvico. Quando il bacino è in una posizione poco favorevole, anche questi muscoli lavorano male, diventano pigri e poco reattivi.

4. Sport ad alto impatto… fatto male

Correre, saltare, fare CrossFit o allenamenti con tanti addominali non è un problema in sé. Lo diventa se il pavimento pelvico è già debole (magari dopo un parto o in menopausa) o se l’allenamento non è eseguito in modo consapevole. Meglio alternare le attività, scegliere discipline più dolci nei periodi delicati e farsi seguire da professionisti che conoscano l’anatomia pelvica.

5. Trattenere (o forzare) la pipì

Non andare in bagno quando ne senti il bisogno – perché sei di corsa, in riunione, in fila – è un’abitudine comune ma sbagliata. Così come andarci troppo spesso “per sicurezza” anche senza stimolo. Entrambe le cose alterano i riflessi naturali della vescica e possono creare tensioni o disfunzioni muscolari.

6. Indossare abiti troppo stretti

Jeans ultra aderenti, intimo sintetico o modellante troppo rigido possono creare una pressione costante sulla zona pelvica. A lungo andare, questa compressione ostacola la circolazione e può aumentare tensione e disagio, soprattutto se c’è già una predisposizione a ipertono o dolore pelvico.

7. Vivere sempre sotto stress

Sì, anche lo stress si riflette sul corpo. Quando siamo tesi, ansiosi o sempre sul “chi va là”, il pavimento pelvico può rispondere irrigidendosi. E questo, col tempo, può causare sintomi come urgenza minzionale, dolore o difficoltà nei rapporti sessuali.

Cosa puoi fare ogni giorno per proteggere il tuo pavimento pelvico?

  • Solleva i pesi attivando core e respiro, non di fretta e in apnea.

  • Fai movimento, ma con criterio e ascoltando il tuo corpo.

  • Vai in bagno solo quando ne senti il reale bisogno.

  • Alterna momenti da seduto a piccole pause attive.

  • Cura il benessere mentale con piccoli gesti quotidiani: camminate, pause consapevoli, esercizi di respirazione.

  • E, se senti che qualcosa non va, affidati a una professionista della riabilitazione pelvica.


In conclusione

Il pavimento pelvico non è una moda passeggera o una fissazione da palestra. È una parte essenziale del nostro equilibrio fisico ed emotivo. Merita attenzione, cura e – ogni tanto – una valutazione specialistica per capire come sta davvero.

Prendertene cura oggi significa prevenire disturbi domani. E, tra noi, chi non vorrebbe evitare spiacevoli “sorprese” in situazioni sociali o intime?

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