Attive sì, ma con criterio: gli sport amici del pavimento pelvico
Se pensiamo allo sport, immaginiamo endorfine, tenuta fisica, leggings che slanciano e playlist che ci trasformano (mentalmente) in atlete olimpioniche. Ma raramente pensiamo al pavimento pelvico, quel team muscolare silenzioso che, mentre noi corriamo, saltiamo o solleviamo pesi, lavora sodo come un bodyguard all’ingresso di una discoteca il sabato sera.
Sì, lui c’è sempre. Anche quando ce ne dimentichiamo.
La buona notizia? Lo sport può essere il suo migliore alleato.
La notizia meno buona? Dipende da come lo facciamo.
Quando lo sport mette alla prova il pavimento pelvico
Ogni volta che aumentiamo la pressione dentro l’addome – correndo, saltando, facendo squat con l’entusiasmo di chi vuole “sentire il bruciore” – il pavimento pelvico deve ammortizzare il colpo.
Se la pressione è troppa, il tempo è poco o la tecnica è improvvisata, lui inizia a protestare:
• piccole perdite durante la corsa (no, non è mai “normale”),
• senso di peso o fastidio in zona pelvica,
• dolori che spuntano fuori dopo gli allenamenti più intensi.
Ma questo non significa che gli sport ad alto impatto siano vietati. Non viviamo in un mondo dove la corsa è il cattivo e il pilates l’eroe.
La verità è molto più semplice: non esistono sport nemici—esistono sport praticati senza criterio.
Gli sport amici del pavimento pelvico (se fatti con la testa)
• Camminata veloce e trekking
Perfetti per attivare gambe, cuore e postura. Ideali per chi vuole fare movimento senza sovraccaricare. Promemoria: il panorama aiuta, ma anche il respiro consapevole.
• Nuoto e acquaticità
Una sorta di spa naturale per il pavimento pelvico: l’acqua sostiene, i muscoli lavorano senza impatto, la pressione diminuisce. È come fargli fare una vacanza attiva.
• Pilates e yoga
Qui il pavimento pelvico si sente protagonista: si respira, ci si allunga, si attiva lentamente il core. Il trio diaframma–addome–pelvi fa finalmente team building.
• Corsa, salti & sport ad alto impatto
Possono andare benissimo, basta inserirli gradualmente e non comportarsi da supereroine al primo allenamento.
Fondamentale: esercizi di stabilizzazione e controllo del core.
• Allenamento con i pesi
Amatissimo, utilissimo… e a volte rischioso. Il segreto è espirare quando si spinge e non trattenere il respiro come se stessimo sollevando un’auto in Formula 1.
Le buone abitudini che fanno la differenza
Respira (veramente)
La manovra di Valsalva – trattenere il respiro sotto sforzo – aumenta la pressione pelvica più di quanto aumenti il nostro ego.
Meglio espirare nella fase impegnativa del movimento.
Allena la squadra: core + pavimento pelvico
Quei famosi esercizi che “attivano dentro” e sembrano poco scenografici?
Sono oro. Stabiliscono, proteggono e migliorano le performance.
Ascolta i segnali
Perdite, dolore, peso pelvico NON sono il prezzo dello sport.
Sono segnali, e vanno considerati.
Alterna intensità e recupero
Allenarsi sempre al massimo è come tenere il pavimento pelvico in riunione h24: prima o poi si ribella.
Non serve cambiare sport, serve cambiare approccio
La corsa non è un nemico. Il crossfit non distrugge il pavimento pelvico. La danza non è pericolosa.
Il vero game changer è il criterio.
Respirare bene, conoscere il proprio corpo, imparare l’attivazione corretta dei muscoli profondi e integrare qualche esercizio mirato nella routine permette di praticare qualunque sport in sicurezza.
È così che lo sport diventa davvero un alleato globale: non solo per l’estetica o la performance, ma per la salute pelvica, la longevità e il benessere quotidiano.
