Skip to content Skip to footer

Riabilitazione pelvica: 5 domande importantissime da portare in studio con te

Riabilitazione pelvica: 5 domande importantissime da portare in studio con te

Prima visita di riabilitazione pelvica prenotata? Bene, ora arriva il momento “ansia + curiosità + un pizzico di timore”: niente panico! Per trasformare la seduta in un’esperienza produttiva e uscire con il sorriso (e muscoli pelvici felici), queste sono le 5 domande da non dimenticare.

1. Come si svolge la valutazione del pavimento pelvico?

La valutazione è la prima tappa obbligata di ogni percorso di riabilitazione. Immaginala come un’indagine investigativa: il fisioterapista ti farà una serie di domande dettagliate su funzione ginecologica, urologica, sessuale, colon-proctologica e altri aspetti importanti. Lo scopo? Capire se esistono disfunzioni e di che tipo, senza lasciare nulla al caso.

Dopo la parte “interrogatorio”, arriva il momento clou: la valutazione manuale. Non spaventarti: è una manovra endocavitaria, simile a una visita ginecologica, ma senza strumenti invasivi. Qui il fisioterapista valuta i tuoi muscoli pelvici nella loro complessità: movimento, tono, riflessi, presenza di dolore. È il momento in cui il tuo pavimento pelvico si prende il centro della scena, sotto uno sguardo attento e competente.

2. Dovrò cambiare qualcosa nelle mie abitudini?

Sì, e no: non ti chiediamo di rivoluzionare la tua vita, ma alcune piccole modifiche possono fare miracoli. Il percorso di riabilitazione spesso include consigli pratici su postura, respirazione e attività quotidiane che aiutano il pavimento pelvico a funzionare al meglio.

Il fisioterapista ti guiderà nel riconoscere le abitudini “amiche” e quelle che invece stressano i muscoli perineali. Non si tratta di punizioni, ma di strategie intelligenti per allenare il supereroe nascosto sotto di te.

3. Dovrò fare degli esercizi?

Assolutamente sì, ma niente panico: non si tratta di maratone o squat olimpionici. Il percorso è multi-modale: combina tecnologia (radiofrequenza, biofeedback) ed esercizio terapeutico. Gli esercizi mirati sono fondamentali per rinforzare, coordinare e rendere più elastico il pavimento pelvico.

In pratica, è un po’ come avere una palestra privata per muscoli nascosti: si lavora su forza, consapevolezza e coordinazione. E ogni sessione è calibrata sulle tue esigenze e sui tuoi tempi.

4. Quante sedute sono necessarie?

Questa è la domanda da un milione di dollari! La verità è che non esiste una risposta universale: ogni persona è diversa, ogni problema ha la sua storia. Alcuni vedono miglioramenti in poche sedute, altri hanno bisogno di un percorso più lungo e graduale.

L’importante è ricordare che il percorso è individualizzato. Meglio poche sedute mirate e ben seguite che tante sedute generiche senza risultati concreti. La costanza e il rispetto dei tempi del tuo corpo sono la chiave del successo.

5. Una volta iniziata la riabilitazione starò subito meglio?

Ahimè, se la riabilitazione fosse come un interruttore “on/off”, saremmo tutti in forma in cinque minuti. Purtroppo il corpo non funziona così. Il percorso può avere alti e bassi: alcuni giorni sentirai subito benefici, altri potresti notare momenti di stallo o anche un leggero peggioramento.

Questo fa parte del processo: il pavimento pelvico sta imparando a lavorare di nuovo correttamente, e ogni muscolo ha i suoi tempi. Il tuo fisioterapista sarà lì a guidarti, consigliarti e supportarti, anche quando i risultati sembrano non arrivare.

Prendere coscienza del proprio pavimento pelvico e affrontare la riabilitazione con le domande giuste ti aiuta a sentirti più sicura e a ottenere il massimo dal percorso. Quindi porta con te queste 5 domande… e il tuo pavimento pelvico ti ringrazierà!

COMBATTI CON NOI L'OSCURANTISMO!
Condividi!

Consulenza Pelvìc

I nostri professionisti sono qui per rispondere ad ogni tua domanda e/o esigenza. Chiedici pure!

Ciao dal WhatsApp di Pelvìc!
Vai su WhatsApp