Sapevi che anche gli organi interni possono decidere di… prendersi una vacanza? Peccato che la loro meta preferita sia “più a Sud” rispetto alla posizione prevista dal manuale di anatomia. Signore e signori, parliamo del prolasso pelvico, quella condizione tanto comune quanto poco chiacchierata che coinvolge gli organi del pavimento pelvico – tipo la vescica, l’utero o il retto – che, invece di starsene al loro posto, cominciano a “scendere”.
Ma cos’è davvero il prolasso?
Il nome tecnico è prolasso degli organi pelvici (POP). In parole povere, è quando uno o più organi nella zona pelvica iniziano a spostarsi verso il basso (e no, non per una passeggiata), a causa dell’indebolimento dei muscoli e legamenti del pavimento pelvico.
È una condizione molto comune, soprattutto nelle donne, ma spesso ci si vergogna a parlarne, come se il corpo avesse fatto qualcosa di sbagliato. Spoiler: non è colpa tua. Il pavimento pelvico non è di ferro, e a volte, dopo anni di onorato servizio, ha bisogno di supporto.
I sintomi (che nessuno ti racconta, ma che tante vivono)
Il prolasso può presentarsi in modi diversi. Alcuni segnali da tenere d’occhio (o meglio, “da sentire”):
Sensazione di peso o gonfiore nella zona pelvica, come se stessi portando un mini kettlebell là sotto.
Difficoltà a svuotare bene la vescica o l’intestino (sì, anche andare in bagno può diventare un Tetris).
Incontinenza urinaria o, nei casi più avanzati, anche fecale.
Dolore durante i rapporti (ciao piacere, ciao serenità).
Sensazione di avere un tappo in vagina o di “qualcosa che spinge verso il basso”.
E perché succede?
Non c’è un solo colpevole, ma una vera e propria gang di fattori di rischio:
Età: con gli anni, tutto tende a cedere un po’ (non solo la pelle, purtroppo).
Parti vaginali (soprattutto più di uno).
Obesità, fumo, stitichezza cronica (sforzarsi regolarmente sul WC non aiuta, anzi).
Chirurgie pelviche pregresse.
Malattie croniche che compromettono il tessuto connettivo o causano sforzi continui.
Cosa si può fare?
Spoiler: non sei condannata a vivere con la sensazione di avere un pesetto in mezzo alle gambe. Esistono soluzioni reali, efficaci e personalizzabili. Ecco le principali:
Riabilitazione del pavimento pelvico: esercizi mirati (tipo il Kegel 2.0), tecniche di respirazione e consapevolezza corporea per ridare tono e funzionalità ai muscoli pelvici. Bonus: migliora anche il piacere sessuale.
Anello vaginale: un dispositivo medico che si inserisce in vagina per “sostenere” gli organi e ridurre i sintomi. Non è una tortura medievale, fidati.
Chirurgia: in casi gravi, si può ricorrere a interventi correttivi, ma si valuta solo dopo aver provato altre opzioni.
Si può prevenire?
Assolutamente sì! Ecco qualche dritta per mantenere il pavimento pelvico felice:
Mantieni un peso sano: meno peso, meno pressione sugli organi.
Fai attività fisica (con criterio): il movimento è amico del pavimento pelvico, ma evita sport ad alto impatto senza rinforzo mirato.
Dieta ricca di fibre: così la stitichezza non sarà più una tua nemica.
Non fumare: tossire tutto il giorno è come fare addominali… ma al contrario.
Gestisci la stitichezza: non sforzarti come se fossi in una gara di sollevamento pesi.
Evita carichi eccessivi: se devi sollevare qualcosa, fallo con la tecnica giusta o… chiama qualcuno.
Parlane, affrontalo, risolvi
Il prolasso non è una vergogna né una condanna. È un campanello d’allarme che ci dice: “Ehi, il pavimento ha bisogno di un restauro!”. Quindi, se ti riconosci nei sintomi o hai anche solo un sospetto, rivolgiti a un fisioterapista specializzato in riabilitazione pelvica o a un ginecologo esperto.
Non lasciare che il tuo corpo “scenda a Sud” senza una bussola. Hai tutto il diritto di stare bene, anche – e soprattutto – lì sotto.